IL VANITOSO, L'EGOICO E IL NARCISISTA
Si potrebbe pensare ad una riunione di eccentrici.
Ci troviamo invece in un elegante salotto dove il senso comune identifica i cosiddetti individui sani in coloro che sono sicuri di sé, soddisfatti della propria vita, inseriti e utili alla società, conformi a regole e aspettative. Un trionfo insomma.
Ma davvero essere conformi alle regole e alle aspettative significa essere “normali”?
Ed essere “normali” significa essere “sani”?
La domanda pare legittima tanto più che a fronte dell’impegno profuso nella ricerca di “normalità” si osserva come diretta conseguenza un’alterazione del benessere dell’individuo che si manifesta come: depressione, alienazione, narcisismo, egotismo.
Ogni individuo cerca di dare una risposta al motivo della propria esistenza.
Questa ricerca di senso non si riduce unicamente al vivere, mangiare, bere, dormire. L’ultimo miglio è rappresentato dall’autorealizzazione e ottenimento del consenso altrui. Solo che se non ce la fai, hai fallito. Verrai giudicato, escluso, allontanato, dimenticato. E una delle paure esistenziali dell’essere umano è proprio l’abbandono.
Così l’impalcatura con cui stavi costruendo la tua personalità precipita e devi ricominciare daccapo. In questo mondo dove nasci piangendo mentre gli altri ridono e muori sorridendo mentre gli altri piangono, le costruzione della tua personalità è tutt’altro che una passeggiata.
Le esperienze di vita plasmano la tua identità e il tuo istinto di sopravvivenza ti spinge a trovare strategie funzionali per stare affrontare la vita.
Come scrive Albert Camus “anche al banco dell’imputato è sempre gratificante sentir parlare di sé”.
Ossessionato dal suo aspetto, il vanitoso è in costante ricerca di approvazione da parte degli altri. “Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?”
Il vanitoso è disposto a tutto pur di apparire e far parlare di sé. Cerca conferme e si compiace nel mettersi in mostra. Il vanitoso ha un senso dell’estetica sproporzionato che gli fa perdere di vista altre aree della vita. La sua autostima dipende dall’opinione degli altri e dai “like” che alimentano e confermano la sua esistenza. Autoreferenziale, si confronta con gli altri per avere la conferma di essere il migliore e sopporta male le critiche. Per compensare il suo senso di solitudine, costruisce relazioni superficiali basate sull’apparenza.
L’egoico ha un’ottima percezione del mondo esterno verso il quale ama vantarsi delle proprie conquiste. Il suo bisogno di riconoscimento non è finalizzato a rinforzare la sua autostima di per sé già ipertrofica, ma ha come obiettivo di collezionare trofei da esibire. La sua interazione con gli altri è dominata dal bisogno di mettere in mostra i propri successi e ottenere lodi. L’egoico persegue la logica secondo cui quanto più possiedo tanto più valgo. Unico protagonista e primo ballerino, si comporta in modo congruente raccontando a sé stesso e agli altri una storia che sta perfettamente in piedi. È Il delitto perfetto!
L'egoico è in sostanza un altruista che si è specializzato su sé stesso.
Per il narcisista nulla esiste al di fuori dei suoi bisogni. Per soddisfarli utilizza tecniche manipolatorie come le lusinghe, le minacce velate, la svalutazione, il gaslighting (distorsione della verità, negazione dei fatti. Crea un senso di confusione e insicurezza nell’altro). A livello emozionale il narcisista mostra indifferenza verso i sentimenti altrui: sa esprimere razionalmente il concetto di empatia ma essendo totalmente preso da lui stesso non lo sa manifestare nei gesti e nella sincera attenzione verso l’altro. Non dubita del fatto di essere talentuoso ed è convinto di essere speciale e unico. Tende ad esercitare potere sugli altri e se non riceve l’ammirazione degli altri, si sente ferito. Per proteggersi allontana le persone trattandole con biasimo e superiorità facendole sentire insignificanti.
Vanitoso, egoico, narcisista. Potrebbe sembrare una situazione senza via di uscita ma tornando all’assioma secondo cui essere conformi equivale ad essere “normali” (con tutte le anormalità che questo genera), vorrei ricordarti che possiamo parlarne insieme.
se tra gli uomini delle caverne non vi fossero stati anticonformisti, oggi abiteremmo ancora nelle grotte.