SMETTI DI PENSARE TROPPO!
Oggi ho pianificato di scrivere il mio articolo. A dir la verità ho procrastinato fino ad oggi… Accendo il computer e guardo lo schermo. Inizio a pensare. Di cosa potrei parlare? Più ci penso, meno mi vengono le idee. Più spremo le meningi, meno mi viene l’ispirazione, più aumenta il senso di disagio, l’agitazione, mi batte il cuore, sento tensione alle cervicali e più il tempo inesorabilmente continua a scorrere imperturbato dal mio “blocco creativo”.
Per incoraggiarmi mi ripeto “SMETTI DI PENSARE TROPPO!” ma l’effetto che questo incitamento suscita è quello di voler spegnere il computer e non pensarci più.
Mi fermo un attimo e inizio a mettere a fuoco quello che mi sta succedendo: probabilmente sto pensando troppo. Così mi tranquillizzo: smetto di preoccuparmi dell’articolo che dovrei scrivere e inizio a preoccuparmi dei pensieri che si stanno alternando nella mia mente.
L'overthinking, il "pensare troppo", rischia di trasformare un semplice pensiero in una preoccupazione.
Pensare troppo è un’attività mentale eccessiva. Immaginate un cervello che non si spegne mai, come un maratoneta che non smette di correre fino a crollare per esaurimento. Come tutto ciò che è eccessivo, alla lunga gli effetti nefasti hanno un impatto anche sul nostro equilibrio e sul nostro benessere sia dal punto di vista fisico, mentale e sociale. Il pensare troppo può portare ad un aumento dell’irritabilità, difficoltà di concentrazione, apatia, problemi di memoria, difficoltà di digestione, insonnia, isolamento, impazienza, tensione muscolare.
Continuare ad analizzare tutto nel dettaglio, dubitare, confrontarsi con gli altri, mettersi costantemente in discussione, giudicare il nostro agire, il nostro pensare o cosa avremmo potuto fare di diverso sono segnali che i nostri pensieri stanno diventando invadenti e offuscano la nostra capacità di trovare soluzioni.
Smetti di pensare troppo! I pensieri servono a risolvere problemi o a ragionare. Allora perché la mente ci tormenta con i suoi capricci? Al posto di fornirci delle soluzioni sembra divertirsi ad ostacolarci.
Il punto è che il nostro cervello non distingue un pericolo reale da uno immaginario: in entrambi i casi attiva meccanismi di difesa e cerca soluzioni (scappo, combatto, resto immobile) andando a ripescare strategie utili dal suo repertorio delle esperienze; quella libreria in cui i ricordi sono archiviati in “piacevoli” e “non piacevoli”.
Peccato che oggi mi trovo di fronte ad una situazione nuova: scrivere un articolo. La mia mente cerca di capire cosa mi sta succedendo. Analizza, valuta, confronta e incomincia a formulare ipotesi sulla base di esperienze simili che ho fatto in passato.
Quando siamo intrappolati nel chiacchiericcio mentale con l’intento di trovare una soluzione, ad un certo punto sembra che siano i troppi pensieri ad essere il vero problema.
E paradossalmente, nel cercare di smettere di pensare si produce esattamente l'effetto contrario.
Potrebbe sembrare una situazione senza via di uscita ma ci sono alcune tecniche che permettono di venire fuori da questa trappola:
– il COUNSELLING in questi casi aiuta a prendere consapevolezza dei pensieri ricorrenti e dei processi che li alimentano sia dal punto di vista strategico che emotivo
– puoi imparare a gestire l’overthinking concedendogli solo alcuni momenti della giornata
– confrontarsi con gli altri sul pensiero che ti sta assillando può darti un po’ di tregua oltre a fornirti altri punti di vista
– imparare ad accogliere la tua iperattività mentale piuttosto che giudicarla aiuta a depotenziare la sensazione di inadeguatezza
Nel frattempo mi accorgo di aver scritto il mio articoletto.
Continua a seguirmi: prossima puntata il mese prossimo. A presto!
-peggy